Terra Santa, la rivista dei Luoghi Santi, celebra 100 anni di storia cristiana
Quest’anno celebra il suo 100° anniversario, ma molti fedeli e appassionati della Terra Santa ancora non la conoscono. Di cosa si tratta? La rivista dei francescani di Terra Santa, ora pubblicata in sei lingue e in tutto il mondo.
Facciamo un tuffo nel passato…
È il 15 gennaio 1921 e nella tipografia francescana c’è fermento, tutti sono indaffarati. Padre Ferdinando Diotallevi, Custode di Terra Santa (1918-1925), ha appena fondato una nuova rivista. È l’erede di una linea di pubblicazioni in lingua francese iniziata con la crescita dei pellegrinaggi nel XIX secolo. La sua intenzione è chiaramente indicata nel primo editoriale: “Il nostro programma è semplice e ben definito: è quello di mantenere e diffondere la conoscenza della Terra Santa nel suo vero carattere di Dio”.
La rivista risponde a una necessità: far conoscere meglio in Occidente le realtà della regione e dei luoghi santi. Progetto culturale ambizioso, la rivista La Terre Sainte diventerà “una vetrina per le missioni [della Custodia], ma anche una ‘voce’ per difendere la sua visione della Terra Santa” («La Terre Sainte, vitrine de la Custodie», Marion Blocquet e Maria-Chiara Rioli in Terre Sainte Magazine n°671, gennaio).
Se i frati francescani intendono rivolgersi al maggior numero di persone possibile grazie alla scelta di stampare la rivista fin dall’inizio in tre lingue – italiano, francese e spagnolo – e distribuirla in Europa, è il più delle volte durante i pellegrinaggi che i fedeli la scopriranno.
Con la concomitante creazione dello Studium Biblicum Franciscanum, nel 1924, la rivista comincia rapidamente a riferire degli scavi e dei restauri archeologici effettuati dagli archeologi francescani sul Monte Nebo in Giordania, a Emmaus-Qubeibeh, Ain Karem, Tiberiade, Betlemme, Betania, Dominus Flevit e Nazareth. Oggi queste importanti scoperte e le derivanti collezioni archeologiche sono visibili nella sezione archeologica del Terra Sancta Museum, lungo la Via Dolorosa di Gerusalemme.
Destinata principalmente ai pellegrini, la rivista parla abbondantemente della storia della Chiesa nella regione e permette al lettore di scoprire la varietà della vita cristiana nelle 25.000 pagine già scritte. La preziosa sezione “Cronaca della Palestina” è una miniera d’oro per storici, sociologi e antropologi. “Questa sezione si offre come una memoria spettatoriale di varie istantanee del passato locale. Che si tratti della circolazione dei treni nel 1930 o delle donne israeliane che non faranno più il servizio militare vicino al canale di Suez dal dicembre 1969; che si tratti del cinema e delle donne musulmane nel 1935 o del primo shabbat-bus a Tiberiade nel 2019. Negli ultimi 100 anni, ha coperto una gamma molto ampia di eventi e attrazioni della regione”, spiega Christophe Lafontaine, giornalista e autore dell’articolo «Une rubrique en or pour les chercheurs» (in Terre Sainte Magazine n°671, gennaio-febbraio 2021).
In questo anno di anniversario, la Custodia di Terra Santa ha voluto onorare non solo i suoi lettori ma anche i molti redattori, religiosi e laici, che si sono succeduti alla guida delle varie edizioni. È stato quindi creato un numero di anniversario, all’inizio dell’anno e nella primavera del 2021, per commemorare questo ricco patrimonio.
“Senza il contributo della rivista, sarebbe impossibile per noi oggi far conoscere il messaggio dei Luoghi Santi in modo serio, intenso e attuale. La vita e il lavoro dei frati della Custodia rimarrebbero sconosciuti. Una vita di condivisione fraterna tra frati di più di 50 paesi diversi, una vita di preghiera liturgica e di intercessione per tutta l’umanità, una vita di umile servizio alla piccola comunità cristiana locale, in armonia con la Chiesa locale, ma anche di servizio ai nostri fratelli ebrei e musulmani. È anche grazie alla rivista che il nostro impegno per il dialogo e la pace continua ad essere riportato, nello spirito di fraternità che Papa Francesco ha recentemente ricordato a tutti noi nella sua ultima enciclica.” ha commentato il Custode di Terra Santa Francesco Patton, nell’editoriale del numero dell’anniversario della rivista.
Fu con questo stesso impulso universale che i francescani crearono un’edizione araba di As-Salam Wal-Kheir nel 1940, rivista rivolta più ai cristiani locali. Poi, su iniziativa dei commissari di Terra Santa presenti in diverse regioni del mondo, la rivista è stata gradualmente tradotta in altre lingue. Nel 1945, la Commissione di Vienna lanciò Im Land des Herrn; nel 1975, fu pubblicato il primo numero di The Holy Land Review, la versione inglese della rivista; nel 1986, fu lanciata la versione portoghese della rivista a Lisbona; infine, nel 1995, fu lanciata una versione polacca, Ziemia Swieta.
Da diversi anni, inoltre, la rivista riporta i progressi del Terra Sancta Museum, un progetto culturale che mira anche a promuovere il dialogo tra le culture e le religioni. Diversi articoli pubblicati nella rivista sono stati generosamente messi a disposizione sul nostro sito web. Questi includono un articolo sull’arte della madreperla e la collezione di icone. L’ultimo dossier dell’edizione francese è stato dedicato all’organo di Betlemme, che sarà esposto nel cuore della sezione storica assieme al tesoro di Betlemme…
Per scoprire la rivista dei Francescani di Terra Santa e abbonarsi:
Lingua italiana: https://www.terrasanta.net/riviste/rivista-terrasanta/
Lingua francese: https://terresainte.aboshop.fr/
Lingua spagnola: https://www.centrotierrasanta.com/revistatierrasanta
Lingua inglese: https://myfranciscan.org/holy-land-review/
Lingua portoghese: in attesa
Lingua araba: in attesa
(traduzione dal francese a cura di Eleonora Musicco)