Terra Sancta Museum, cerimonia di posa della prima pietra celebrata dal Custode di Terra Santa
Giovedì 25 giugno si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra del Terra Sancta Museum, il primo museo al mondo dedicato alle radici del Cristianesimo e alla conservazione dei Luoghi Santi, fortemente voluto dai Francescani della Custodia di Terra Santa.
Un centinaio di persone hanno partecipato all’evento che si è svolto presso il Lapidarium del Convento della Flagellazione di Gerusalemme, una delle future sedi museali e – come ricordato dall’attuale direttore del museo archeologico dello Studium Biblicum Franciscanum, p. Eugenio Alliata – importantissimo sito archeologico che contiene anche resti dell’epoca di Gesù.
La suggestiva cerimonia è stata celebrata da p. Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa e presidente di Associazione pro Terra Sancta. La sua firma, insieme a quella del segretario di Terra Santa, p. Sergio Galdi, sono state apposte su una simbolica pergamena purpurea, successivamente interrata nel piano pavimentale sotto la pietra di fondazione del nascente museo.
Durante la cerimonia sono intervenuti il Console generale d’Italia Davide La Cecilia, che ha informato i presenti del generoso contributo del Consolato a favore del progetto; il Console aggiunto di Spagna Javier Parrondo, che del pari ha garantito il sostegno futuro della Spagna; il Console generale di Francia Hervé Magro; l’ambasciatore della Turchia Mustafa Sarnıç; il Console Generale del Belgio Bruno Jans; e Dorothy Shea, Capo Missione del Consolato degli Stati Uniti.
Il nome dei sostenitori che si sono già impegnati nel progetto è stato inciso su alcune lastre in pietra locale, attualmente posizionate vicino alla pietra di fondazione per essere in seguito collocate in una specifica area del nascente museo. La campagna di adesione prosegue a cura di Associazione pro Terra Sancta, che coordina anche tutte le attività di realizzazione del museo.
Padre Pizzaballa ha sottolineato l’importanza del progetto in una città come Gerusalemme, che ha una ‘vocazione universale’: qui da secoli musulmani, ebrei e cristiani hanno vissuto e condiviso gli stessi spazi e a volte le stesse tradizioni.
Il desiderio dei frati francescani è di preservare, con il Terra Sancta Museum, il carattere cristiano di Gerusalemme come uno degli elementi costitutivi della vocazione universale della città santa. Il museo infatti non sarà solo un luogo nel quale verranno esposti centinaia di oggetti – molti dei quali doni dei regni d’Europa o risalenti al periodo bizantino, mamelucco, ottomano e a centinaia di secoli prima; ma sarà anche un centro culturale dinamico che farà conoscere al pubblico di tutte le religioni, cosi come quello laico, i legami della Città Santa con le tradizioni secolari cristiane, locali e internazionali.
Gerusalemme – sostiene il padre Custode – è sempre stata aperta al mondo, ma ha anche e da sempre contenuto il mondo in sè stessa: “Sappiamo perfettamente di non esseri gli unici cristiani di Gerusalemme […]. Ci auguriamo che in futuro le altre Chiese si uniscano a questo progetto, e che un giorno ci sarà un network di centri – non solo cristiani – che permetteranno a tutti i visitatori e soprattutto alle comunità residenti di respirare l’eccezionale peculiarità di Gerusalemme. Qualcuno deve iniziare: e quindi perchè non la Custodia di Terra Santa?”
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