“Lenta, ma piena di vita” : la biblioteca custodiale nel racconto di fra Lionel
La biblioteca della Custodia conserva decine di migliaia di volumi. È la più antica di Terra Santa ed è essa stessa un museo. Oggi ve la presentiamo attraverso il racconto del suo direttore, fra Lyonel, che da anni ne cura il patrimonio con passione e dedizione.
Ci parli del suo lavoro di bibliotecario custodiale.
Il mio è principalmente un ruolo di coordinatore. Qui siamo al centro: è qui che convergono i libri delle biblioteca dei conventi di Terra Santa. Ci vengono donati e noi li accogliamo. E non è un compito semplice: parliamo di 51 mila volumi moderni, oltre a 3 mila libri antichi. Tutti i libri antichi del territorio della Custodia vengono inviati qui, per essere conservati ed eventualmente riparati. Questi vanno catalogati e predisposti a prestiti all’esterno, per altre biblioteche o per mostre.
Che tipo di collezioni conserva la biblioteca?
Nel fondo moderno ci sono soprattutto libri di teologia, a disposizione del seminario. Abbiamo anche un fondo medioevale, per la maggior parte Crociato. L’altra parte è quella del fondo antico. Qui c’è un settore molto importante dedicato agli itinerari in Terra Santa. Si tratta di guide o diari scritti da frati e pellegrini che da tutta Europa si recavano qui in Terra Santa. Molti accademici vengono qui per consultare questi volumi unici.
L’altro fondo importante è quello della Franciscan Printing Press. Qui sono conservati tutti i libri stampati dall’editrice francescana a partire dal 1846. Abbiamo già avuto due studenti che hanno incentrato le loro ricerche di dottorato sulla storia della stamperia.
Diari dei pellegrini e Franciscan Printing Press: queste dunque sono le collezioni più grandi.
E non solo. Un’altra collezione molto ampia è quella della Farmacia della Custodia. È forse il fondo di Medicina e Farmacia più antico della Terra Santa. Dal ‘400 i frati portavano manuali di medicina per curare la popolazione locale. Ad esempio, in questi libri viene spiegato come effettuare praticamente un bendaggio, come aprire un arto infetto…Sono libri di consultazione e che rispondevano a fini assai pratici.
Ma i primi libri che i frati portarono con sé dall’Europa furono libri liturgici: il messale e il breviario, per celebrare la messa.
Questa è un’altra particolarità della biblioteca di San Salvatore: la diversificazione nelle provenienze dei volumi.
Vero, di questi la maggior parte è in spagnolo, poiché il re di Spagna era il protettore della Chiesa cattolica qui. Il re ha donato ai frati tantissimi libri tra il ‘500 e il ‘600. Ain Karem, ad esempio, ha una biblioteca stupenda, poiché era convento reale e quindi possedeva molti libri preziosi.
E assieme ai libri il re di Spagna donava anche altri oggetti utili alla liturgia. Molti dei quali saranno esposti presso il TSM. È questo un elemento di forte connessione tra museo e biblioteca.
Tra le collezioni della biblioteca ce n’è una che preferisce?
Mi piacciono molto i manoscritti medioevali. Sono decorati con miniature bellissime. I volumi regalati dal re di Inghilterra Enrico IV hanno disegni d’oro. Stupendi. E sono stati donati ai frati del Santo Sepolcro affinché pregassero ogni giorno per suo padre. È scritto proprio così sul colofone (breve testo a margine di una stampa, recante informazioni sulla pubblicazione). Esemplari rarissimi, che sono andati in mostra in tutto il mondo.
Qual è la parte del suo lavoro che più la entusiasma?
Amo molto l’idea di poter partecipare alla formazione degli studenti, che vengono qui per consultare il fondo moderno. E li aiuto, do loro consigli. Spesso non hanno il tempo di leggere un libro per intero e così si rivolgono a me per spiegarglielo. Nel mio piccolo, contribuisco alla loro formazione.
Ci parli della sua formazione. Qual è stato il suo percorso di studio per arrivare a gestire la biblioteca custodiale?
Studiai biblioteconomia con l’Università del Sudafrica nel 1990. Poi però non potei sostenere l’esame finale perché nel ’92 mi mandarono qui a Gerusalemme. Prima di allora, per sei anni sono stato bibliotecario dello Studium Biblicum di Hong Kong.
E oggi è anche direttore di tutte le biblioteche della Terra Santa. In che condizioni si trovano?
Ci sono alcune situazioni critiche, come ad Aleppo, che ha la biblioteca più antica tra tutte quelle della Custodia. Lì c’è bisogno di controllare lo stato dei libri, ma non abbiamo notizie della biblioteca. La situazione umanitaria è tale che i frati in loco non hanno il tempo di occuparsi del patrimonio librario. Perciò sarebbe importante mandarvi qualcuno con questo compito specifico.
Prima della guerra i frati potevano andare in Siria e da lì hanno portato alcuni libri antichi e preziosi che oggi sono conservati qui a Gerusalemme. Adesso questa cosa è impossibile.
Anche a Musky, in Egitto, ci sono dei problemi. La biblioteca è sul delta del Nilo. L’umidità è fortissima e i libri al piano terra ne risentono. Bisognerebbe portarli via da lì ma, essendo considerati patrimonio nazionale, non è permesso.
Ogni biblioteca ha il suo carattere…
E la biblioteca della Custodia che carattere ha?
È un anziano ricco, molto ricco, che ha il suo proprio ritmo: lento, ma pieno di vita.