11 Novembre 2020

Il nuovo viaggio di George Al’Ama con il Terra Sancta Museum.

di HANIN RABADI

A partire da settembre 2020, George Al’Ama, fondatore del Dar Al Sabagh Diaspora Studies and Research Centre e capo dell’Unità di Ricerca e Formazione del Centro CCHP – Conservazione del Patrimonio Culturale, ha preso parte al comitato scientifico del Terra Sancta Museum in qualità di consulente per la valorizzazione delle collezioni d’arte palestinese della Custodia di Terra Santa.

Durante un’intervista, George ci racconta che il suo rapporto con la Custodia, in realtà, nasce molto tempo prima della sua partecipazione al comitato scientifico.

Tutto ebbe inizio quando cominciò ad interessarsi e a collezionare oggetti d’arte palestinese. In particolare l’interesse sorto nei confronti dei gioielli palestinesi realizzati a Betlemme lo spinse a indagare sulla storia dei gioielli appartenuti alla sua famiglia.

George riesce a ricostruire pezzi della storia attraverso i racconti della nonna. La trisavola di George, Nijmeh Morcos, non possedeva molti gioielli e quando morì nel 1945, lasciò solo due anelli e dei bracciali, ancora in possesso della nonna, e un iznaq (una catenina che pendeva da una parte all’altra del viso passando intorno al mento), che venne donata alla parrocchia. Donazioni e offerte di questo tipo non erano insolite per l’epoca. Spesso infatti molti membri della comunità locale offrivano gioielli alla parrocchia come dono o ex voto alla Vergine Maria o  per pagare una funzione.

Nel 2007, George inizia la ricerca dell’iznaq appartenuto alla sua trisavola, una ricerca che sin da subito si rivela essere faticosa, dal momento che all’epoca non esisteva ancora un ufficio dedicato ai beni culturali all’interno della Custodia, né, fino ad allora, era stato realizzato un lavoro di catalogazione del patrimonio conservato all’interno dei conventi, dei monasteri e delle chiese di Terra Santa. 

Diversi anni dopo, nel 2019, George inizia a partecipare alle riunioni del comitato scientifico. Durante una visita organizzata con i membri del comitato all’interno della chiesa di San Salvatore, il suo sguardo cade su due cornici appese accanto all’altare della Vergine Maria. Guardando con attenzione George si rende conto che le due cornici contengono gioielli palestinesi, oggetti di tradizione e cultura beduina, probabilmente donati come ex voto alla Vergine. In quel momento George si rende conto che, esattamente come quegli oggetti, i frati avrebbero potuto veramente conservare ancora i gioielli della sua trisavola. Sfortunatamente il governo revocò a George il permesso di entrare a Gerusalemme e la sua ricerca rimase ancora incompiuta.

Nel giugno 2020, George, entusiasta di aver ottenuto un rinnovo del permesso per entrare a Gerusalemme, incontra Padre Stephane Milovitch ofm , direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Custodia. Interessato alla sua storia, Padre Stephane gli inviò subito un dossier contenente tutti i dettagli riguardanti gli oggetti d’arte palestinese della Custodia, e lo invitò a realizzare una presentazione degli oggetti davanti agli altri membri del comitato scientifico.

Nel mese di agosto Padre Stephane si reca a Betlemme portando con sé l’intera collezione di oggetti al Dar Al Sabagh Center, permettendo così a George di studiare gli oggetti e realizzare la presentazione che ha avuto luogo nel settembre 2020.

George rimase sbalordito dalla bellezza e il valore dei pezzi che aveva di fronte, ma l’entusiasmo più grande vi fu nello scoprire in questa collezione l’iznaq appartenuto alla sua famiglia. 

La collezione infatti è composta da cinque iznaq, di cui uno però si distingue per la manifattura. George riconosce in questo izanq lo stesso stile e modello dei due anelli conservati dalla nonna. George spiega che questo iznaq e i due anelli sono stati personalizzati allo stesso modo e che molto probabilmente sono stati realizzati dallo stesso artigiano.

Nel settembre 2020, dopo il racconto di George e la presentazione della collezione, il comitato scientifico ha accolto la proposta di inserire tre pezzi di questa inestimabile collezione all’interno della futura sezione storica. Si tratta di un patrimonio artistico che si distingue per eccezionale qualità e quantità. Sono dei pezzi che denotano il legame profondo tra la Custodia e la comunità locale, una storia condivisa. 

Il Terra Sancta Museum è orgoglioso di presentare nelle sue sale alcuni pezzi di questo patrimonio: una collana (bughmeh), un raro e prezioso copricapo di Hebron (shatweh) e una catenella (iznaq).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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