Il Museo che cresce. Aggiornamenti dal Terra Sancta Museum.
Vincenzo Zuppardo, architetto per il progetto della sezione storica del Terra Sancta Museum, ci aggiorna sui lavori portati avanti nel 2020 nonostante la pandemia da Covid-19 e ci parla del futuro del cantiere, che dipenderà in gran parte dall’arrivo di donazioni per la costruzione del museo.
Architetto Zuppardo, quali sono stati i lavori portati avanti nella sezione storica del museo in questo 2020?
Grazie alla generosa donazione da parte dell’ufficio di rappresentanza dell’Ungheria, i lavori sono andati avanti sia sul fronte progettuale, sia del cantiere.
Nel 2020 abbiamo definito l’intera area destinata ai lavori e demolito tutte le tramezzature moderne che occupavano il futuro spazio museale. Con l’Ufficio Tecnico della Custodia di Terra Santa abbiamo poi iniziato il rilievo laser scanner dell’ala dell’edificio interessata dalla costruzione del museo, sia per avere una testimonianza del momento iniziale dei lavori, sia per ottenere i dati necessari per l’elaborazione degli esecutivi di progetto e il consolidamento strutturale.
Il convento di San Salvatore infatti, dove nascerà la sezione storica del Terra Sancta Museum, è un edificio molto complesso, costruito per diverse stratificazioni in epoche diverse. Prima di convertire alcuni spazi nel percorso espositivo è necessario accertarsi che le strutture esistenti siano adeguate, valutando ogni intervento nel rispetto della storia della struttura, che sarà un valore aggiunto per il visitatore del museo.
Un altro grande lavoro fatto è stato lo scavo per raggiungere la quota di calpestio di progetto delle sale che saranno dedicate alle condotte, ai doni di Spagna e alla farmacia. Ne abbiamo prima verificato la fattibilità tecnica e poi abbiamo rimosso metri cubi di riempimento per portare queste sale allo stesso livello delle altre.
Contemporaneamente abbiamo completato due studi presentati allo scorso comitato scientifico di Parigi che saranno utili per risolvere due problematiche importanti: la gestione del deflusso delle acque piovane e il problema dell’umidità di risalita.
Come ha intaccato il proseguimento dei lavori la pandemia da Covid 19?
La pandemia ha inciso molto sui lavori. Durante i lockdown infatti gli operai non potevano raggiungere il cantiere e abbiamo avuto molti rallentamenti nelle forniture di materiali soprattutto quelli provenienti dall’estero.
Inoltre non è stato possibile a far venire dall’Italia alcuni specialisti di uno studio di Padova che abbiamo coinvolto per eseguire delle analisi sulle strutture esistenti, lasciando in sospeso il lavoro della diagnostica e modellazione strutturale.
Quali saranno i prossimi passi da fare nella costruzione del Terra Sancta Museum?
Porteremo avanti i processi già avviati, completando il rilievo laser scanner ai piani superiori del convento. Quando arriveranno i consulenti dall’Italia faremo poi dei sondaggi sulle strutture con attrezzature specifiche per definire gli interventi di consolidamento strutturale necessari. Il prossimo passo sarà anche eseguire i lavori strutturali più complessi e determinanti come il consolidamento di alcune strutture degradate dove saranno realizzati due passaggi previsti dal percorso espositivo. Completeremo gli scavi già iniziati e scaveremo anche nella sala dei tesori italiani. Rimuoveremo le pavimentazioni moderne e raggiungeremo il livello di quota previsto dal progetto. Sarà necessario poi completare la schedatura di tutti i muri per capirne la rilevanza storica, la solidità e lo stato di degrado e avviare quindi i lavori di restauro architettonico. Per quanto riguarda la parte progettuale, completeremo i progetti esecutivi degli impianti, dei serramenti e degli arredi espositori.
Come si può vedere c’è molto lavoro da portare avanti, ma i prossimi passi di cui ho parlato dipenderanno soprattutto dall’arrivo di nuove donazioni.
Scopri come contribuire alla costruzione del Terra Sancta Museum. Clicca il pulsante DONA!