3 Agosto 2024

Il centenario della Basilica del Monte Tabor o la Trasfigurazione attraverso il prisma dell’arte

di FRANCOIS-JOSEPH KLOS

In questo 2024, la Custodia di Terra Santa è lieta di celebrare con la Chiesa locale e universale il centenario della basilica della Trasfigurazione costruita sulla vetta del Monte Tabor.

UN ARCHITETTO AL SERVIZIO DELLA TERRA SANTA

Dal 1631, con l’ottenimento da parte dell’emiro druso FAKHR EL-DIN del permesso di stabilirsi sul Monte Tabor, la presenza francescana ha attraversato delle vicissitudini e la costruzione di un grande santuario è stata a lungo difficile da realizzare. Infatti, fin dai primi anni di insediamento, i frati subirono il divieto di costruire una chiesa e solo nel 1858 poterono costruire una piccola cappella. Nel 1877 realizzarono il convento e la Casa Nova; una comunità stabile si insediò nel 1879.

Nel 1912, il guardiano del Monte Tabor iniziò con l’ingegnere Giulio BARLUZZI studi e procedure per la costruzione di un nuovo santuario, ma la guerra italo-turca fermò questo progetto. Fu infine il 21 ottobre 1919 (in occasione del settimo centenario dell’arrivo di San Francesco in Terra Santa) che fu posta la prima pietra della Basilica edificata sotto la direzione dei fratelli BARLUZZI.

© Custody of Holy Land

Realizzata tra il 1919 e il 1924, la Basilica del Tabor è una delle opere principali dell’architetto Antonio BARLUZZI in Terra Santa. Egli è anche il progettista della basilica dell’agonia al Getsemani, della chiesa della Flagellazione a Gerusalemme, della Visitazione ad Ain Karem, delle Beatitudini presso il lago di Tiberiade, del Campo dei Pastori a Betlemme e del Dominus Flevit sul Monte degli Ulivi. Questi luoghi santi saranno messi in risalto in una delle sale del Terra Sancta Museum – Arte e Storia che illustrerà l’acquisizione dei santuari ed esporrà alcuni disegni preparatori originali di BARLUZZI. Questa sala testimonierà gli sforzi dei frati per far vivere e pregare nei luoghi della Redenzione a nome della Chiesa universale.

Disegno preparatorio / Basilica del Getsemani – Antonio Barluzzi © Custodia di Terra Santa

SPLENDORE DEI MOSAICI E DELLE VETRATE

L’interno della basilica è stato concepito per essere particolarmente luminoso e far risaltare lo splendore dei mosaici realizzati dall’azienda MONTICELLI a partire dai disegni preparatori di Rodolfo VILLANI.

Al centro della basilica, dietro l’altare, il mosaico principale rappresenta l’evento che qui ha avuto luogo: la Trasfigurazione di Cristo con Mosè ed Elia al suo fianco e i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, che guardano verso l’alto. Nella prima cappella laterale, quella della Vergine Maria, il mosaico rappresenta due angeli in adorazione davanti all’occhio (Dio Padre) mentre nella seconda cappella laterale sono rappresentati due angeli in adorazione davanti alla colomba (lo Spirito Santo). Con la rappresentazione della Trasfigurazione (Dio Figlio), i tre mosaici della basilica superiore evocano la Santissima Trinità.

Nella cripta, possiamo osservare mosaici su entrambi i lati dell’altare che illustrano quattro espressioni di diverse manifestazioni di Gesù, ciascuna circondata da tre angeli. L’umanità di Gesù è evocata da Gesù bambino, Gesù che si dona nell’Eucaristia mediante l’ostia brandita dall’angelo centrale, Gesù che si offre in sacrificio come l’Agnello immolato e infine Gesù nella gloria della sua Resurrezione tramite il sepolcro aperto. Sotto ciascuna delle rappresentazioni, sono trascritti passi delle Sacre Scritture legati alla manifestazione in questione.

« Filius datus est nobis » Un figlio ci è stato dato. (Is. 9, 6): Gesù bambino (l’uomo che conobbero i discepoli)

« Ego sum panis vita » Io sono il pane della vita. (Gv. 6, 48): Gesù Eucaristia

© Nadim Asfour/CTS

« Fui mortuus et ecce sum vivens » Fui morto, ecco sono vivo. (Ap. 1, 18): Gesù Agnello immolato

« Surrexit non est hic » È risorto: non è qui. (Mc. 16, 6): Gesù risorto

© Nadim Asfour/CTS

Inoltre, la vetrata che adorna il fondo della cripta mostra due pavoni che circondano il calice e il triangolo della Trinità, una quinta manifestazione di Dio nella quale è incluso Gesù. 

© Nadim Asfour/CTS

DAI MOSAICI AGLI ORNAMENTI

Dunque, ritroviamo su questo ornamento studiato da Maria-Pia PETTINAU e di cui avevamo parlato in un precedente articolo, la manifestazione dell’Agnello sulla parte anteriore della casula e la Resurrezione sul retro. Il piviale riprende invece il mosaico centrale della Trasfigurazione mentre una delle dalmatiche rappresenta la manifestazione di Gesù Uomo, la Natività, e una seconda dalmatica la manifestazione di Gesù Eucaristia. Quanto ai pavoni che vediamo sulle vetrate, essi si ritrovano su diversi pezzi dell’ornamento. Questo ornamento sarà presentato in una delle sale del museo che metterà in risalto i doni inviati alla Terra Santa dai territori dell’Europa centrale, tanto dalla Polonia quanto dall’antico impero degli Asburgo.

Questo ornamento è stato infatti realizzato a Vienna nel 1935 dalla congregazione delle Suore del Povero Bambino Gesù; le suore annotavano di aver ricevuto «dal Commissario Generale per la Terra Santa, Padre Pirmin HASENÖHRL, il piacevolissimo incarico di realizzare un ornamento in broccato d’oro per il Monte Tabor.

Il Terra Sancta Museum – Arte e Storia è lieto di unirsi alle celebrazioni del centenario della basilica della Trasfigurazione e di condividere con voi il legame inestricabile tra le sue collezioni e i Luoghi Santi. Avviso ai futuri pellegrini e residenti di Terra Santa: non perdete l’esposizione «Lux Tenebra» proposta dall’associazione Pro Terra Sancta presso la Basilica della Trasfigurazione sul Monte Tabor dallo scorso aprile e per tutto l’anno del centenario.

© Custody of Holy Land
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