Catalogare al Terra Sancta Museum di Nazareth
La storia degli scavi intorno alla grotta dell’Annunciazione di Nazareth inzia nel 1892 quando Fra Benedetto Vlaminck scoprì i resti di un pavimento mosaicato di epoca bizantina e continua fino all’intervento di P. Prospero Viaud che, a più riprese (1889 e 1907-1909), portò avanti le ricerche archeologiche nell’area.
Fu proprio in questo momento che nacque il primo museo di Nazareth, destinato ad espandersi per accogliere i reperti trovati durante la campagna di scavi condotta nel 1955 sotto la direzione di P. Bellamiro Bagatti O.F.M. Oggi il Terra Sancta Museum di Nazareth ospita reperti che documentano l’intero periodo di occupazione dell’area intorno all’attuale santuario, dall’età del bronzo fino all’epoca moderna passando per l’età romana e crociata.
La campagna di catalogazione a cui ho preso parte insieme all’archeologa del Terra Sancta Museum ha avuto come scopo principale quello di raccogliere le misure e i dati dei reperti esposti all’interno del museo al fine di inserirli nel database generale. Contemporaneamente è stata condotta una campagna fotografica dei reperti, necessaria vista la mancanza di foto a colori nella maggior parte della bibliografia meno recente.
Un simile lavoro non è solo finalizzato alla documentazione dei singoli reperti e della loro disposizione all’interno dell’allestimento, ma anche allo studio degli stessi. Gli esperti del settore potranno infatti consultare, su richiesta, le schede prodotte ed accedere ai dati più importanti senza dover lasciare la propria scrivania.
La collezione di Nazareth ospita cinque pezzi di estrema importanza per la storia dell’arte medievale. Si tratta di cinque capitelli istoriati realizzati per la basilica dell’Annunciazione dopo il terremoto del 1170 e, secondo alcuni, mai messi in opera prima del 1187, anno in cui l’esercito di Saladino conquistò la maggior parte dei territori latini della Terra Santa.
Ogni capitello ospita rispettivamente alcuni episodi legati alla vita degli apostoli Pietro, Giacomo Maggiore, Tommaso, Matteo e un’immagine che ancora oggi fa discutere per il suo significato iconografico. La preziosità di questi capitelli è dovuta non solo all’eccellente stato di conservazione ma anche al fatto che testimoniano l’incontro della tradizione occidentale con quella orientale, evidente tanto nello stile quanto nell’iconografia.
La bellezza di questi pezzi, insieme al fascino dei reperti e delle iscrizioni conservati nel museo, rendono la sezione del Terra Sancta Museum di Nazareth uno scrigno di inestimabile valore che spero possa essere ulteriormente valorizzato grazie al nostro lavoro di catalogazione.