8 mostre internazionali raccontano nel 2017 l’identità della Terra Santa: “ll mondo intero è tornato Qui”
Negli ultimi e nei prossimi anni il prezioso “tesoro” del Santo Sepolcro è stato e sarà partecipe di numerose mostre di livello internazionale. Il mondo intero ha così potuto e potrà conoscere il patrimonio culturale della Custodia di Terra Santa. Si tratta di un tesoro unico al mondo perché “questi preziosi oggetti sono l’espressione di una liturgia universale che qui a Gerusalemme trova il suo centro”, afferma fra Stéphane Milovitch, direttore dei Beni Culturali della Custodia.
“Gerusalemme, infatti” continua fra Stéphane, “per noi cristiani è il centro del mondo. Da qui il messaggio evangelico si è diffuso in modo centrifugo nel mondo intero. Ma nel tempo il mondo intero, soprattutto europeo, attraverso la forma del pellegrinaggio è ritornato qui in Terra Santa. I doni e le elargizioni che nei secoli le potenze europee hanno offerto agli istituti religiosi che custodivano i Luoghi Santi, come la Custodia, hanno reso splendente la Città di Dio e la sua Terra di una bellezza regale, come se nella Gerusalemme terrena potesse risplendere la gloria della Gerusalemme celeste”.
Questo nuovo interesse verso la Terra Santa, promosso dalla partecipazione a mostre attraverso collaborazioni con i grandi musei del mondo, è nato soprattutto negli ultimi anni da quando gli stessi francescani hanno iniziato a prendere consapevolezza e coscienza del “prezioso patrimonio” che custodivano. Se in passato i beni archeologici, grazie ai numerosi scavi degli stessi frati e alle ricerche dello Studium Biblicum Franciscanum, erano stati già valorizzati, negli ultimi anni, grazie alla volontà di frati come Michele Piccirillo (+ 2008), Eugenio Alliata e Stéphane Milovitch e di lungimiranti Custodi, si sta cercando di dare un valore alla parte storica, per secoli conservata nelle sacrestie.
Ma una volta presa consapevolezza di questo patrimonio, ci si potrebbe chiedere quale funzione possa avere un tale tesoro artistico all’interno del messaggio pauperistico francescano e dell’ apostolato dei Frati della Corda Qui in Terra Santa.
“In realtà”, afferma fra Stéphane, “negli ultimi 800 anni i Francescani, non solo hanno custodito i Luoghi Santi e hanno fornito assistenza ai pellegrini, ma hanno anche avuto un rapporto privilegiato con le comunità locali, soprattutto cristiane di estrazione arabo-palestinese. Negli ultimi 50 anni con la nascita dello Stato di Israele, la Cultura potrebbe essere un ponte per essere legati alla comunità israeliana. Negli ebrei d’Israele vi è, infatti, un forte interesse e una grande ricerca di riscoprire le proprie radici europee”. Interessante ad esempio la medesima manifattura di oggetti sacri e tessuti ebraici e cristiani emersa dal confronto di artefatti d’argento veneziani del XVII-XVIII secolo appartenenti alla Custodia e al Museo Nahon, così come è emerso nella mostra Tesori Veneziani a Gerusalemme: sulle tracce del Leone, tenutasi a Gerusalemme nel marzo-aprile 2016.
I prestiti all’Israel Museum, la fondazione del Terra Sancta Museum (2016) con le sue tre sezioni (multimediale-archeologica-storica) e la partecipazione alle 8 mostre dal 2016 fino al 2018 che ora qui presentiamo, rientrano in un grande progetto di valorizzazione del patrimonio culturale della Custodia. Esso è finalizzato non solo alla riscoperta delle radici cristiane, ma anche alla “conoscenza della storia e dell’identità della Terra Santa, un contributo scientifico ed umano per incrementare sia l’aspetto culturale che quello di costruzione della pace attraverso il dialogo”, afferma Sara Cibin, capo progetto del Terra Sancta Museum.
L’Arte cristiana, infatti, da un lato permette di manifestare la dimensione cristiana di Gerusalemme, dall’altro può essere capace di diffondere un messaggio di dialogo e di pace soprattutto qui a Gerusalemme, dove da secoli convivono tre dimensioni religiose: ebraica-cristiana-musulmana.
AQUILEIA
Dal 1 luglio presso il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è in corso la mostra: “Volti di Palmira ad Aquileia”. L’esposizione, aperta fino al 1 ottobre, rientra nel ciclo “Archeologia ferita”, un progetto che mira a celebrare la città di Palmira come simbolo di resistenza agli attacchi al patrimonio culturale mondiale. Il Terra Sancta Museum, in quanto co- promotore, ha concesso in prestito alcuni dei suoi reperti archeologici, 38 pezzi di grande valore artistico come busti funerari, mosaici e tessere provenienti dall’area della Siria, in particolare dalle città di Palmira e Zeugma, databili tra il I – III sec. d. C. Ad essi si aggiungeranno altri pezzi provenienti dai Musei Vaticani e da altri musei italiani.
Il percorso espositivo, infatti, sottolineerà il dialogo tra diverse culture e tra le molteplici espressioni artistiche-culturali del mondo romano, affiancando i rilievi funerari di Palmira a quelli di Aquileia, simili per funzione, utilizzo e modalità espressive. Questi ritratti, come scrivono i curatori della mostra, condividono con quelli romani forme e modalità di autorappresentazione nella morte, mostrandosi come una fonte preziosa per la ricostruzione del tessuto sociale delle due metropoli. Entrambe le città, poste l’una come centro carovaniero ai confini tra l’Occidente greco-romano e l’Oriente persiano, l’altra nel punto di incontro tra le principali rotte mediterranee ed europee, furono per molti secoli centri multiculturali e multilingue, dove si elaborò un linguaggio figurativo frutto dell’eclettico apporto di tradizioni differenti.
RIMINI
Dal 20 al 26 agosto, in occasione della XXXVIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i Popoli di Rimini, organizzato da Comunione e Liberazione, una mostra dal titolo “La terra più amata da Dio. La Custodia di Terra Santa”, introdurrà il visitatore alla suggestione della bellezza dei Luoghi Santi, nei quali in questi 800 anni fino ad oggi, la Custodia è stata una presenza e memoria viva del cristianesimo in Terra Santa.
La mostra, divisa in due parti, ha lo scopo di promuovere anche le attività legate alla Custodia e il progetto Terra Sancta Museum. Una prima parte vedrà una gallery di foto e grandi immagini sulla Bellezza e conservazione dei Luoghi e quindi la storia della Custodia; la seconda parte sarà interamente dedicata alla proiezione del video multimediale sulla storia di Gerusalemme proveniente dal Terra Sancta Museum.
PARIGI
Dal 26 settembre al 14 gennaio a Parigi presso l’Institut du monde arabe si terrà una mostra intitolata “Chrétiens d’Orient. 2000 ans d’histoire” che mira a sottolineare e valorizzare la, seppur minoritaria, presenza cristiana nel mondo arabo in Occidente. Da secoli, infatti, la componente cristiana proveniente da Siria, Egitto, Iraq, Libano, Giordania e Palestina ha contribuito alla costruzione del mondo arabo da un punto di vista politico, economico, sociale e soprattutto culturale. Dei 300 oggetti che saranno esposti, di cui molti mostrati per la prima volta al pubblico in Europa, il Terra Sancta Museum contribuirà con capitelli, iscrizioni, documenti e altri oggetti d’arte cristiana antica.
Dal 18 al 29 ottobre sempre a Parigi presso la Chiesa di Saint-Germain d’Auxerrois, si terrà un Salone di arte sacra contemporanea dal titolo: “Souffle sur la création“. L’esposizione, spiega il M. le Chanoine Gilles Annequin, curato della chiesa di Saint-Germain l’Auxerrois, mostrerà l’arte e “la bellezza come anticamera del divino”. L’arte sacra, pur dopo periodi oscuri, si rinnova sempre: “en Occident est une mer toujours recommencée” ha affermato Mons. Jean-Louis BRUGUES, bibliotecario e archivista della Santa Romana Chiesa. Tra le opere di importanti artisti internazionali, come Jean BERTHOLLE, Françoise BISSARA-FREREAU, Stanislaw Andrzej BIZEK, François-Xavier de BOISSOUDY, Sergei CHEPIK, Christian COMTE, GOUDJI, Rachid KORAÏCHI, MANESSIER, Olivier NAUDE, Axel PAHLAVI, David PONS, Dino QUARTANA, Agnès WINTER, sarà possibile ammirare anche i tre calici donati in occasione della storica visita di Papa Paolo VI a Betlemme, S. Sepolcro e Nazareth nel 1964, opere della Scuola Beato Angelico.
NEW YORK
Dal 26 settembre 2016 all’8 gennnaio 2017 una mostra al Metropolitan di New York intitolata: Jerusalem 1000–1400: Every People Under Heaven ha fatto conoscere la Gerusalemme medievale tra XI e XV secolo. L’obbiettivo era mostrare le diverse tradizioni culturali ed elementi estetici che impreziosivano la Città Santa medievale, che per le molte culture, religioni, linguaggi, era stata fonte costante d’ispirazione e immaginazione per gli scultori dell’epoca. Tra le 2000 opere d’arte esposte provenienti da 60 prestatori da tutto il mondo, i tredici oggetti della Custodia (tra i quali gli splendidi Capitelli di Nazareth, gli Antifonari miniati del XV sec. e i candelieri di Betlemme) hanno evidenziato lo sviluppo della grande bellezza e il complesso fascino di quest’arte.
GERUSALEMME
Dal 30 novembre all’8 dicembre presso la Curia della Custodia di Terra Santa (Convento di San Salvatore) a Gerusalemme una piccola esposizione su alcuni antichi vasi e documenti dell’antica farmacia del Convento di San Salvatore, recentemente studiati dalla prof.ssa Paola Brusa e restaurati dal dott. Matteusz Chorosinki, ha voluto mostrare l’importanza che lungo i secoli ha avuto la Farmacia dei Francescani.
MONTEVARCHI
Dal 18 dicembre 2016 al 22 gennaio 2017 in Italia a Montevarchi (AR) si è tenuta una mostra intitolata: “Arte sacra contemporanea. Bozzetti e documenti di opere italiane nelle chiese di Terra Santa”. Allestita presso il Museo Civico “Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento”, l’esposizione rientra in un progetto di recupero dell’antica farmacia dei francescani nel complesso di San Salvatore.
GERUSALEMME
Dal 9 marzo al 16 aprile, presso il Salone della Curia della Custodia di Terra Santa nel Convento di S. Salvatore di Gerusalemme, è stata inaugurata la mostra “Tesori veneziani a Gerusalemme: sulle tracce del leone”, allestita in occasione dei festeggiamenti dei cinquecento anni del Ghetto ebraico di Venezia. Qui sono stati esposti alcuni preziosi oggetti donati dalla Repubblica di Venezia a Gerusalemme e in particolar modo ai Francescani della Custodia di Terra Santa. Tra i documenti, vasi della farmacia, ceramiche anche il prezioso “Parato di Venezia” del 1669-1675, tutti elementi che hanno evidenziato il ruolo che per secoli ebbe la Serenessima Repubblica come Advocata Terrae Sanctae.
CATALOGHI
Eredità di queste mostre sono soprattutto i cataloghi che con le loro schede d’oggetti, sono uno strumento di studio, ricerca e soprattutto interesse per conoscere non solo “il tesoro” dei Francescani, ma anche gli altri oggetti sacri legati alla Terra Santa e presenti in tutto il mondo.
Tra questi nel prossimo anno (fine 2017) si aggiungerà un Catalogo sui Tessuti e paramenti sacri della Custodia, a cura di Maria Pia Pettinau Vescina, frutto di studio e ricerche su tessuti molti dei quali inediti.
In occasione dell’apertura della sezione archeologica del Terra Santa Museum, inoltre, nel dicembre 2017 sarà pubblicato un volume dedicato ai Capolavori del patrimonio artistico della Custodia, a cura di Sara Cibin, uno strumento utile per vedere le opere più belle.
Per concludere, come ha affermato Madame Beatrix Saule, direttrice del Museo nazionale della Reggia di Versailles (2010-2016): “In virtù del suo valore patrimoniale, storico e artistico, questa collezione meriterebbe di essere patrimonio dell’UNESCO. Il progetto del Terra Sancta Museum, della Custodia di Terra Santa, permetterebbe agli innumerevoli visitatori di Gerusalemme di poter ammirare dei veri e propri capolavori”.