19 Settembre 2024

Le Sante di Terra Santa nelle collezioni del museo

di AUGUSTIN BERNARD

In un precedente articolo abbiamo scoperto i grandi profeti dell’Antico Testamento attraverso le opere del Terra Sancta Museum. In questo articolo, ci concentreremo su quattro grandi figure femminili la cui azione si è rivelata determinante per l’edificazione del Cristianesimo.

Sant’Elena, l’imperatrice pellegrina e costruttrice

Madre del primo imperatore cristiano Costantino, Elena nasce in Bitinia (costa settentrionale dell’attuale Turchia) a metà del III secolo in un ambiente modesto.

Convertita al Cristianesimo, intraprende nel 326 un pellegrinaggio in Terra Santa resoci noto da numerose fonti quali Procopio, Eusebio di Cesarea, sant’Ambrogio e san Paolino di Nola. Questo viaggio lascia un’impronta indelebile nella geografia religiosa della regione: l’imperatrice scopre a Gerusalemme il legno della crocifissione sul luogo del Calvario. Ordina la costruzione della basilica della Natività a Betlemme, quella dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi e quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Muore verso il 329. È celebrata in Terra Santa il 21 maggio.

La figura di Elena è imprescindibile nelle collezioni della Custodia di Terra Santa dove viene molto spesso rappresentata con la croce ritrovata. I visitatori del convento San Salvatore possono ammirare, nel cortile interno, questo mosaico. La santa è raffigurata in abiti bizantini abbracciando la Vera Croce e al contempo rivolgendo lo sguardo al cielo.

Mosaico raffigurante Elena nel cortile del Monastero di San Salvatore a Gerusalemme ©Terra Sancta Museum

L’artigianato palestinese della madreperla si è anch’esso appropriato della figura di sant’Elena. La Custodia di Terra Santa conserva nelle sue collezioni una magnifica opera del XVIII secolo in cui la santa è rappresentata con la Croce ma anche con i chiodi della crocifissione, scoperti nello stesso momento, che tiene nella mano destra.

Raffigurazione di Elena in madreperla – artigianato bethlemmita del XVIII secolo ©Giuliano Mami/Terra Sancta Museum

La figura di Elena è naturalmente presente anche al Santo Sepolcro. Rappresentata da questa scultura, offerta alla fine del XIX secolo dal’’imperatore del Messico Massimiliano I, per ornare la cappella dell’Invenzione della Santa Croce.

Statua in bronzo di Elena nella Cappella dell’Invenzione della Santa Croce al Santo Sepolcro ©Custodia di Terra Santa

Santa Paola e Santa Eustochio, le discepole di san Girolamo

Paola nasce a Roma nel 347 in una famiglia nobile e cristiana. Si sposa e mette al mondo cinque figli, tra cui sua figlia Eustochio. Rimasta vedova a 33 anni, sceglie di condurre una vita di pietà e di studi al fianco di san Girolamo, arrivato a Roma nel 382. Quando il santo lascia la capitale imperiale per Betlemme, Paola lo raggiunge con Eustochio in pellegrinaggio. Si stabiliscono lì e fondano un monastero femminile che dirigono a turno. Sono celebrate in Terra Santa il 29 gennaio.

Santa Paola e Sant’Eustochio sul loro letto di morte ©Alfonso Bussolin/Terra Sancta Museum

Queste due eminenti figure dei primi tempi del monachesimo sono rappresentate in questo dipinto del XIX secolo, conservato dalla Custodia di Terra Santa nel convento di San Salvatore a Gerusalemme. Le Sante sono raffigurate sul loro letto di morte affiancate da due angeli. L’opera era precedentemente esposta a Betlemme, dove ha attirato l’attenzione del celebre scrittore e viaggiatore francese François-René de Chateaubriand. Ne offre una descrizione sorprendente nel suo racconto “Itinerario da Parigi a Gerusalemme”, pubblicato nel 1811.

“Attraverso un’idea toccante, il pittore ha dato alle due sante una somiglianza perfetta, si distingue la figlia dalla madre solo per la sua giovinezza e il velo bianco: l’una ha camminato più a lungo, e l’altra più velocemente, nella vita; e sono arrivate al porto nello stesso momento.”

Santa Caterina d’Alessandria, la patrona dei filosofi

Caterina nasce intorno al 290 in Cilicia (oggi la costa meridionale della Turchia). Si trasferisce ad Alessandria dove la sua grande intelligenza le permette di studiare i più grandi filosofi e pensatori dell’antichità.

Caterina d’Alessandria su una pianeta realizzata dalle Suore del Povero Bambino Gesù – Vienna 1932 ©Giuliano Mami/Terra Sancta Museum

Notata dall’imperatore, si ritrova nel mezzo di una disputa filosofica assieme a 50 oratori pagani. La giovane donna trionfa sui suoi avversari riuscendo persino a convertirli al Dio unico dei cristiani. Affascinato dalla sua intelligenza e dalla sua grande bellezza, l’imperatore le propone di diventare sua concubina. Caterina rifiuta, sostenendo di essersi già consacrata come sposa a Cristo e che nulla potrà allontanarla da questo amore mistico. Furioso, il sovrano, dopo averla cacciata, le infligge un terribile martirio su una ruota munita di punte prima di farla decapitare. Il suo corpo viene portato dagli angeli sul Monte Sinai. Viene scoperto nel VIII secolo da monaci che danno il nome della santa al loro monastero, oggi uno dei più antichi ancora in attività.

Il suo culto è celebrato in Oriente, fin dal V secolo, prima di diffondersi in Europa in seguito alle Crociate. Viene celebrata il 25 novembre in Terra Santa.

Una delle rappresentazioni più sbalorditive della santa, nelle collezioni del Terra Sancta Museum, è visibile su questa casula austriaca del 1932, realizzata per il convento francescano di Alessandria e oggi conservata a Betlemme. La santa è accompagnata dai due strumenti del suo supplizio. Al suo fianco, gli angeli portatori delle palme del martirio, sono gli stessi che raccolsero le sue spoglie e le trasportarono da Alessandria al Monte Sinai. I motivi decorativi sono in stile egiziano, con fiori di papiro e colonne che evocano questa pianta. L’opera richiama uno stile Art Déco tipico del suo tempo.

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